C’è voglia di fare. Di ripartire. E di farlo in fretta”. Con queste parole, il Premier italiano, Mario Draghi, ha concluso la conferenza stampa avvenuta a margine dell’incontro che ieri, 6 aprile, ha avuto a Tripoli con il Primo Ministro libico, Abdelhamid Dabaiba.
Molti i temi sul tavolo dell’incontro di cui i due capi di governo hanno riferito, a partire dalla cooperazione, passando per i rapporti commerciali e concludendo con la migrazione.
“Questo – ha detto il premier italiano prendendo parola – è un momento unico per la Libia. Questo governo libico è un governo di unità nazionale, riconosciuto e legittimato dal parlamento. Questo momento è, dunque, unico per poter ricostruire un’antica amicizia e una vicinanza che non ha mai conosciuto pause. L’Ambasciata italiana è infatti stata l’unica aperta in tutti questi anni di conflitto. E per questo dobbiamo dar credito all’Ambasciatore”. Ma secondo Draghi “bisogna muoversi con celerità” in questo momento. “Il cessate il fuoco deve continuare ad essere strettamente osservato. La sicurezza dei siti è infatti un requisito essenziale per procedere con la collaborazione. E, in questo senso, mi sono state date rassicurazioni durante il nostro incontro. Un incontro soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti”.
Questi i temi elencati dal Capo di Governo tricolore: cooperazione in campo progettuale, con precisi riferimenti alle infrastrutture civili, in campo energetico, sanitario e anche in campo culturale (“l’Italia darà nuovo impulso all’IIC e aumenterà borse di studio per studenti libici”).
“C’è la volontà di riportare l’interscambio culturale fra i due paesi ai livelli 8 anni fa – ha annunciato Draghi -. E, anzi, vogliamo superare quel livello, facendo di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia”.
Ha poi toccato anche il tema della migrazione: “abbiamo espresso soddisfazione per quello che la Libia fa, per i salvataggi in mare. Ma il problema non è solo geopolitico, è anche umanitario. L’Ue deve aiutare anche in questo campo”.
Nel sui intervento, Abdelhamid Dabaiba ha mostrato molto apprezzamento per questa “visita speciale” del premier Draghi a Tripoli. “Abbiamo molti interessi nella collaborazione strategica. Apprezzo – ha spiegato – il fatto che l’Italia abbia continuato ad avere rapporti con Tripoli, mantenendo l’Ambasciata nella capitale. Vogliamo riattivare l’accordo del 2008, che è una delle questioni più importanti da perseguire”.
Il primo ministro libico ha anche auspicato di poter rafforzare gli scambi commerciali con l’Italia, riaprendo lo spazio aereo libico e riattivando anche l’accordo delle dogane, oltre che facilitando le procedure di rilascio dei visti, specialmente a favore degli studenti, ai malati e agli uomini d’affari.
“Prevediamo – ha evidenziato ancora Dabaiba – un aumento della collaborazione italiana nel settore energetico. In questo senso abbiamo avuto contatti con l’ENI. La Libia auspica di sfruttare i suoi investimenti in Italia, in modo che lo sviluppo a favore dei due pesi possa andare avanti, anche perché i due paesi si trovano ad affrontare una sfida comune: l’immigrazione clandestina. Questa è una questione che non riguarda la Libia o l’Italia, ma riguarda tutti. Il traffico di essere umani è una questione da affrontare insieme per trovare meccanismi pacifici per risolvere il problema”.
Infine Debaiba ha ringraziato Draghi per la serietà con la quale il nuovo governo ha manifestato l’interesse verso la Libia: “insieme, nel futuro, possiamo costruire un rapporto forte e sano”. (luc.matt.\aise)