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Tecnico Hull contro Cesc “Mi ha sputato addosso”

19 de março de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Il presunto fattaccio al termine dei quarti di Coppa d'Inghilterra: secondo il manager Phil Brown, Fabregas (infortunato a bordo campo) avrebbe sputato al suo vice Brian Horton. "Non ho fatto nulla di sbagliato, non ho nulla di cui vergognarmi", la difesa del centrocampista dell'Arsenal. Intanto la FA ha aperto un'inchiesta

 

LONDRA (Gb) – Cesc Fabregas rischia una squalifica di 4 giornate per il presunto sputo a Brian Horton di Hull City al termine della sfida di FA Cup, vinta dall’Arsenal 2 a 1, che ha proiettato i Gunners in semifinale contro Chelsea. Stando, infatti, a quanto scrive il “Daily Star”, dopo la denuncia ufficiale presentata ieri da Horton alla League Managers’Association, la Football Association avrebbe aperto un’inchiesta, dando sette giorni di tempo ai Tigers (come pure ai londinesi) per fornire la loro versione scritta su quanto accaduto nel tunnel che conduceva agli spogliatoi. Se le accuse del boss Phil Brown, che dice di aver visto lo spagnolo sputare ai piedi del suo vice, saranno confermate, per il centrocampista dei Gunners la squalifica sarà automatica (nel 1999 Patrick Vieira venne fermato per 4 turni per un analogo gesto ai danni di Neil Ruddock del West Ham), ma il fatto che nessuna delle 28 telecamere di “Setanta” abbia ripreso la lite, come pure che dell’episodio non ci sia menzione nel referto dell’arbitro Mike Riley (già negli spogliatoi insieme con i guardalinee), non aiuta di certo a fare chiarezza e perciò, a meno di clamorose novità, è la parola di Fabregas contro quella di Brown ed è solo su questa che la FA dovrà basare la propria decisione.
 

GESTO VERGOGNOSO – “Mettete in dubbio la mia integrità? – ha tuonato il boss di Hull, peraltro noto per il carattere non esattamente tenero, ai microfoni di BBC 5 Live – Ho visto personalmente Fabregas andare nel tunnel e sputare ai piedi del mio vice. E’stato un gesto vergognoso. Qualcuno mi deve spiegare cosa ci facesse sul terreno di gioco, visto che non aveva diritto di starci perché non aveva giocato. E poi vestito in quella maniera. Ma tutto il suo comportamento in campo è stato molto aggressivo nei confronti dei miei giocatori e del mio staff”. Una circostanza, questa dei pesanti insulti ai danni degli avversari, che è stata confermata anche su “The Independent”, mentre il riferimento all’abbigliamento del giocatore dell’Arsenal (jeans, giubbotto di pelle e felpa con il cappuccio tirato sulla testa) non è affatto casuale, tanto da spingere il “Daily Mail”, a chiedersi cosa ci facesse Fabregas in campo vestito come un “hoodie” (letteralmente, “incappucciato”, ma in Inghilterra con questo look vengono spesso identificati i teppisti), mentre il “Daily Star” l’ha messa sul ridere, elencando tutti gli imbarazzanti “outfit” sfoggiati dai calciatori fuori dal campo (dal sarong di David Beckham al coordinato giubbotto-cappottino del cane di Manuel Almunia).
 

IL PRECEDENTE – Scelte d’abbigliamento a parte, i dubbi sull’episodio dell’Emirates Stadium restano, suffragate anche da un precedente che riguarda Fabregas e che non lo mette di certo in buona luce. Dopo, infatti, aver dichiarato al sito ufficiale del club londinese di non aver mai sputato a qualcuno in vita sua, il capitano Gunners è stato sbugiardato da un filmato di Youtube“Sun”. “Ho visto e rivisto quel filmato un sacco di volte e ricordo l’incidente benissimo. E’ stato quattro anni fa: mi piegai su Ballack per zittirlo perché si lamentava per il contrasto, che invece era stato veniale, ma non gli ho sputato affatto, tanto è vero che l’arbitro ha visto e mi ha solo ammonito. Non sono orgoglioso di quello che successe allora, ma avevo 17 anni e spesso in campo capita di litigare con gli avversari. Di certo, però, non ho mai sputato a qualcuno, è un atto che trovo disgustoso e non l’ho fatto nemmeno verso il vice allenatore di Hull. Non capisco perché mi accusino di questo, visto poi che non conosco questa persona e non so nemmeno che faccia abbia. So che il club ha presentato una denuncia nei miei confronti, ma non me ne preoccupo, perché non ho nulla da nascondere o di cui vergognarmi. Nessuno sputo è uscito dalla mia bocca, di questo ne sono certo. Io ero in campo solo per festeggiare con i miei compagni, ma non ho fatto nulla di sbagliato”. 
 
"SPIT PARADE" – Ironia della sorte, per ora il solo a rischiare in concreto un’azione disciplinare della FA è proprio Brown, reo di aver accusato al termine della gara l’arbitro Riley di essersi lasciato influenzare dai tifosi di casa e dal tecnico Arsene Wenger, mentre Hull verrà multato di 25.000 sterline (pari a 26.500 euro) per i sei cartellini gialli rimediati dai propri giocatori. E in attesa di sapere quali saranno gli eventuali provvedimenti che assumerà la FA sul presunto sputo di Fabregas, “Guardian” e “Daily Sport” hanno stilato la “spit parade”, ovvero la classifica dei “5 sputi entrati nella storia del calcio”. Primo posto per Frank Rijkaard, che sputò a Rudi Voller ai Mondiali del 1990, seguito dal francese Christophe Dugarry, la cui saliva raggiunse Joey Gudjonsson dell’Aston Villa nel 2003; terza posizione per lo sputo di Sinisa Mihajlovic ai danni di Adrian Mutu nel 2003 (che gli costò 8 giornate di squalifica), mentre in quarta troviamo il già citato episodio Vieira-Ruddock e in quinta il recidivo attaccante senegalese El-Hadji Diouf, protagonista di ben due sputi: quando giocava nel Liverpool, se la prese con i tifosi del Celtic durante i quarti di finale di Coppa Uefa, mentre ai tempi del Bolton colpì Arian de Zeeuw di Portsmouth.
 
Fonte: www.gazzetta.it 

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