Interrotti i rifornimenti all'Ucraina. E anche l'Italia è fra i paesi a rischio
La Russia ha interrotto oggi tutti i rifornimenti di gas destinati all’Europa Occidentale che passano attraverso il territorio ucraino. Lo ha annunciato il portavoce della società ucraina degli idrocarburi Naftogaz. Il gas, quindi, non arriva più dalla mezzanotte in Romania, Cecoslovacchia, Austria. Il presidente ucraino Viktor Iushenko ha chiesto alla Russia di ripristinare «immediatamente» le forniture. Iushenko ha scritto una lettera inviata al suo omologo russo Dmitri Medvedev e al presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.
Anche la Commissione europea ha confermato la totale interruzione delle forniture di gas russo ai Paesi Ue. La Russia tuttavia sostiene di non aver interrotto completamente i rifornimenti di metano ai gasdotti ucraini, ma di averli solo ridotti di altri 21 milioni di metri cubi che Kiev «in modo illegittimo ha rubato nelle ultime 24 ore». Per parte sua, il numero due di Gazprom, Aleksandr Medvedev, ha affermato che l’Ucraina ha chiuso l’ultima stazione di pompaggio verso l’Europa ancora aperta, dopo che ieri aveva fermato le prime tre. Secondo il portavoce di Naftogaz Ukraini, la compagnia ucraina, Valentin Zemlianski, Gazprom alle 8,44 ora di Mosca (le 6,44 italiane) ha smesso di fornire gas attraverso l’ultima stazione ancora funzionante, quella di Sudzha.
La guerra del gas tra Kiev e Mosca sta colpendo duramente l’Europa e «ora sta all’Europa vedersela con Gazprom e la Russia», dichiara Valentin Zemljansky, portavoce della compagnia ucraina Naftogaz, sostenendo che il colosso del gas russo ha completamente interrotto le forniture di gas dirette verso la parte occidentale del Continente. «La Russia ha scelto la via del ricatto», dice ad Apcom, che lo ha contattato telefonicamente dopo le accuse lanciate a sua volta da Gazprom, secondo cui è stata l’Ucraina a chiudere anche l’ultimo dei quattro gasdotti per il transito del gas russo, quindi a bloccare le forniture per l’Europa. «Non possiamo farlo, la chiusura può avvenire solo dalla parte russa, è tecnicamente impossibile», afferma Zemljansky. Naftogaz domani intende riprendere i negoziati con Gazprom, ma l’Ucraina pensa che a questo punto sia imprescindibile un intervento europeo. «L’Europa deve affrontare la questione direttamente con i russi», ribadisce il portavoce di Naftogaz da Kiev.
La Stampa.it