{mosimage}Proseguono gli arresti di esponenti dell'area riformista. I pasdaran minacciano i siti online
TEHERAN – L'appuntamento è per le ore 17, mentre continuano gli arresti di esponenti riformisti e i pasdaran cercano di censurare anche il web. E Mousavi chiama a raccolta i suoi per giovedì per ricordare le vittime degli scontri dei giorni scorsi.
POMERIGGIO – I seguaci di Mir Hossein Mussavi hanno programmato una nuova manifestazione mercoledì in piazza Haft-e-Tir, nel centro di Teheran, secondo quanto affermato da alcuni loro rappresentanti. Il raduno di ieri (martedì) è stata dapprima revocato, poi si è svolto in una zona a nord della città per evitare il contatto con i sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad, che avevano programmato una contro-manifestazione proprio nella centralissima piazza Vali Asr.
MOUSAVI: «GIOVEDÌ RICORDIAMO LE VITTIME DEGLI SCONTRI» – Mousavi ha chiesto ai suoi sostenitori di riunirsi anche giovedì per una marcia pacifica e raduni in segno di lutto per i manifestanti uccisi lunedì a Teheran, secondo quanto riferisce Al-Jazeera. Moussavi ha chiesto «al popolo iraniano di tenere marce pacifiche e di riunirsi nelle moschee per consolare le famiglie dei martiri e dei feriti» nelle manifestazioni dei giorni scorsi. Lo stesso ex premier parteciperà personalmente alla giornata di lutto.
ARRESTI – Il governo ha cancellato gli accrediti degli inviati stranieri e proibito agli organi d'informazione esteri di seguire le manifestazioni. Inoltre il ministero degli Esteri ha dichiarato che i giornali stranieri sono «i portavoce di chi fomenta scontri» e che «a questi nemici sarà dato scacco matto». In mattinata sono stati fermati un noto esponente del movimento (il professore di sociologia all'Università di Teheran, Hamid Reza Jalaipur) e il direttore del giornale economico Sarmayeh (l'economista e analista politico Said Laylaz, fermato in aeroporto), spesso critico con il presidente Mahmoud Ahmadinejad.