I soldati hanno scritto a terra con il loro sangue: «Ti proteggeremo»
KHARTOUM – Dimostrazione a Khartoum dei soldati sudanesi a favore del presidente Omar Al Bashir. Cinque militari in piazza si sono tagliati le vene e raccolto il loro sangue in un catino. Poi hanno scritto in rosso per terra: «Bashir ti proteggeremo anche con il nostro sangue». Il presidente sudanese parlava dal palco: «Dobbiamo liberarci delle spie. Quindi tutte le organizzazioni umanitarie da qui a un anno dovranno smettere di distribuire aiuti. Il compito sarà passato ad agenzie locali». Già, ma alle agenzie locali indipendenti è già stato revocato il permesso di lavorare. Restano quelle fedeli al regime e magari a quell’ ex-ministro per gli affari umanitari, Ahmed Mohammed Haroun , anche lui ricercato dalla Corte Penale Internazionale.
L'ULTIMATIM DI UN ANNO – Perché entro un anno? «Forse perché – si è domandato retoricamente qualcuno – per quell’epoca il genocidio potrebbe essere ultimato e la popolazione del Darfur completamente annientata». Impedire ai cooperanti di lavorare vuol dire condannare a morte certa per fame migliaia di persone. La decisione di Bashir sta preoccupando i donatori, il cui cibo è considerato necessario per rallentare la catastrofe umanitaria. «Lo portino qui e lo lascino all’aeroporto – ha detto con un certo disprezzo il presidente sudanese –. Della distribuzione ce ne occuperemo noi».
Fonte: www.corriere.it