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G8 Genova, il pm: condannate De Gennaro Per l’ex capo della Polizia chiesti 2 anni

01 de julho de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Secondo l'accusa, chiese al questore di mentire sui fatti della Diaz nel 2001
Sul banco degli imputati anche l'ex capo della Digos. Sentenza a settembre

 

GENOVA – Il pm ha chiesto due anni di reclusione per l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Sul banco degli imputati, insieme all'attuale direttore del Dipartimento della Informazioni per la Sicurezza Dis, l'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola – oggi questore vicario di Torino – per il quale l'accusa ha chiesto 1 anno e 4 mesi.

"Istigazione a falsa testimonianza". Avrebbero indotto l'ex questore Francesco Colucci a rendere falsa testimonianza sulla sciagurata e sanguinosa irruzione nella Diaz occupata dai no-global durante il G8 del 2001. Il processo si svolge a porte chiuse. Durante l'udienza, il pm ha letto in aula le intercettazioni che dimostrerebbero la colpevolezza di De Gennaro e Mortola. La parola passa ora alle parti civili (alcune persone fisiche e l'associazione giuristi democratici). Il 15 luglio sarà la volta delle difese, mentre la sentenza è prevista per settembre.

Le due versioni di Colucci. La vicenda nasce da un interrogatorio dell'allora questore che inizialmente ammise un coinvolgimento indiretto dell'ex capo della Polizia nei fatti della Diaz. In seguito, durante il dibattimento, Colucci fece però un passo indietro e sostenne che De Gennaro era all'oscuro di quelle violenze. Da qui la richiesta dei pm di falsa testimonianza per Colucci e di istigazione alla falsa testimonianza per De Gennaro e Mortola che avrebbero indotto l'ex questore a ritrattare. Ambedue gli imputati respingono gli addebiti e saranno processati con rito abbreviato, mentre Colucci ha preferito optare per quello ordinario.

L'intercettazione: "Ho parlato con il capo". L'accusa si fonda su una telefonata registrata tra la prima e la seconda versione dell'ex questore. Colucci chiama Mortola e gli dice: "Ho parlato con il capo. Devo fare marcia indietro". Il "capo" cui fa riferimento sarebbe proprio De Gennaro. L'intercettazione finisce per caso nell'inchiesta avviata dopo la misteriosa sparizione delle bottiglie molotov che erano state falsamente attribuite ai no-global arrestati. E scatta l'incriminazione per il vertice della Polizia.

I pm: "De Gennaro sapeva". Tutto ruota intorno alla presenza nella scuola Diaz di Roberto Sgalla, responsabile delle pubbliche relazioni per la Polizia di Stato. Colucci aveva in precedenza giurato che De Gennaro gli aveva detto di avvertire Sgalla e inviarlo alla Diaz per seguire l'irruzione. Secondo gli inquirenti, questo dimostrerebbe che anche i massimi vertici dell'Interno erano perfettamente a conoscenza di quanto era accaduto nell'istituto. Ma chiamato a testimoniare in aula – e dopo la telefonata intercettata – il questore cambiò versione: "Sono stato io – disse Colucci – a chiamare Sgalla. E' stata una mia iniziativa".
 
Fonte: www.repubblica.it 

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