{mosimage}Bossi: "Il Parlamento non può decidere sulla vita e sulla morte"
ROMA – Dentro il silenzio. Fuori il clamore che non accenna a placarsi. E' trascorsa in un clima di attesa la prima notte di Eluana Englaro nella casa di accoglienza La Quiete di Udine. La donna, in stato vegetativo da 17 anni, era giunta ieri all'alba nella struttura friulana dove un'equipe sanitaria di volontari è pronta ad applicare il decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione.
All'esterno Polizia e Carabinieri sorvegliano con discrezione la struttura, davanti alla quale nel pomeriggio dovrebbe tenersi un sit-in con preghiere dell'associazione Giovanni XXIII per chiedere che Eluana continui a vivere.
In questa situazione torna a farsi sentire Maurizio Sacconi. Il ministro del Welfare, infatti, fa sapere che il governo "sta valutando l'idononeità della casa di riposo e le modalità del ricovero di Eluana per il suo 'ultimo viaggio'". Non si arrende Sacconi, per lui il caso Englaro non è chiuso: "Abbiamo chiesto alla Regione Friuli informazioni circa il grado di abilitazione di questa casa di riposo perché lo stesso ricovero sembra sia stato realizzato con un fine di accudimento". Ed ancora: "Mio dovere è quello di non girarmi dall'altra parte di fronte a un tema così grande e, nel dubbio, insisto nel prendere la posizione che ho già preso, anche a nome del governo". Anche se in realtà, il premier da questa faccenda si è tenuto ben lontano.
Chi invece si schiera con Sacconi è il sottosegretario Carlo Giovanardi dei Popolari Liberali nel Pdl. Chi invece prende le distanze è il ministro della Difesa Ignazio La Russa: "E' un tema che appartiene più alle coscienze che alla politica, anche se la politica è carente perché c'è un vuoto legislativo da colmare in tempi brevissimi". Ma di legge non vuol sentir parlare il leader leghista Umberto Bossi: "Il Parlamento non può decidere sulla morte e sulla vita delle persone altrimenti tutto diventa scientismo. Io non avrei il coraggio di staccare la spina. Io padre non avrei il coraggio di farlo. Certo tutto dipende dalla fede e dalla speranza che ha un padre. Magari aspetta un miracolo del Signore, oppure che tra un anno esca un farmaco".
Parole, anatemi e pressioni. Tutto l'opposto di quello che chiede il padre di Eluana: il silenzio.
Fonte: www.repubblica.it