{mosimage}Stamattina il Tar della Lombardia ha deciso di entrare nel merito sull'annullamento
del provvedimento con cui la Regione ha vietato di staccare il sondino
ROMA – "Non viviamo in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile". Il presidente del Piemonte Mercedes Bresso risponde alle dichiarazioni dell'arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto, che ha chiesto ai medici di fare obiezione di coscienza sul caso di Eluana Englaro. Un botta e risposta cominciato quando la Regione si è detta disposta ad accogliere nelle sue strutture pubbliche la ragazza, in stato vegetativo da 17 anni e il cui trasferimento in una clinica di Udine è stato bloccato da una direttiva del ministro Sacconi. Intanto, dopo l'udienza di stamattina al Tar della Lombardia, si attende la sentenza dell'organo amministrativo – dovrebbe arrivare fra tre o quattro giorni – sulla richiesta di annullamento del provvedimento con il quale la Regione Lombardia lo scorso settembre ha negato alle strutture sanitarie regionali di effettuare l'interruzione delle cure che tengono in vita Eluana.
Bresso sull'obiezione di coscienza. "Non entro in merito alle dichiarazioni del cardinal Poletto che invita i medici cattolici all'obiezione di coscienza – ha detto la Bresso intervenendo a "24 Mattino" su Radio 24 – perché sono valutazioni religiose. Ma dico che l'obiezione di coscienza, che nel nostro Paese è consentita solo per l'interruzione di gravidanza, evidentemente sarebbe rispettata anche in un caso del genere. Nessuno può essere obbligato a fare qualcosa se ritiene di non poterlo fare".
"Morale propria non applicabile ad altri". Il presidente del Piemonte aggiunge: "Se fossi un medico e mi fosse chiesto di applicare il decreto, lo farei, ma con la morte nel cuore. Ma penso che sia altrettanto disumano pretendere che per un tempo infinito una persona che non è più in stato di vita debba essere tenuta artificialmente in vita con lo strazio della famiglia. La morale propria comunque non deve essere mai applicata agli altri". La Bresso ha poi risposto a una domanda sugli eventuali contatti in corso con la famiglia Englaro: "C'erano stati in passato. Non posso giurare che non ci siano stati contatti ora. Ma se mai ci fossero non lo dichiareremmo".
Il Tar. L'udienza fissata questa mattina era relativa alla richiesta di sospensiva del provvedimento regionale avanzata da Beppino Englaro, il padre di Eluana. Il collegio però ha proposto di decidere con il cosiddetto "giudizio breve" perché ha ritenuto che non ci sia bisogno di un'istruttoria. I giudici entreranno quindi nel merito, decidendo se annullare o meno il provvedimento, e il Tar depositerà la sua sentenza tra qualche giorno.
Fonte: www.repubblica.it