Promuovere l’apertura di un canale di ingresso legale per cittadini afghani bisognosi di protezione internazionale, attraverso l’attivazione di corridoi umanitari da Paesi vicini, a partire dal Pakistan e dall’Iran. È l’obiettivo che si intende raggiungere con la firma, oggi al Viminale, del protocollo d’intesa per la realizzazione dei corridoi umanitari per l’Afghanistan. Il protocollo è stato siglato da Ministero degli esteri – Direzione generale italiani nel mondo e politiche migratorie, Ministero dell’Interno – dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Conferenza Episcopale Italiana, Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Arci, Inmp – Istituto nazionale promozione salute delle persone migranti, Oim e Unhcr.
Intervenendo alla sottoscrizione del documento, cui hanno partecipato anche il Direttore generale Luigi Vignali (Dgit – Maeci) e il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, il ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha sottolineato come sia possibile realizzare operazioni complesse di accoglienza come queste previste nel protocollo, grazie a un approccio sinergico tra molteplici attori del pubblico e del privato che lavorano in squadra.
L’Italia è un Paese accogliente, ha aggiunto la titolare del Viminale che ha citato ad esempio l’aumento dei posti nella rete SAI che, anche con l’impegno del ministero dell’Interno, garantisce un percorso di integrazione per le persone inserite nel sistema. I flussi migratori che interessano il nostro continente, ha aggiunto il ministro, necessitano tuttavia di una maggiore redistribuzione e di condivisione di responsabilità come principio comune dell’Unione europea.
Il capo del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, evidenziando che il protocollo interesserà 1200 migranti, ha spiegato, poi, che si faranno carico dell’accoglienza, nel dettaglio, la Caritas per 300 persone, la Comunità S. Egidio per 200, la Tavola Valdese per 200, l’Arci per 100, mentre il ministero dell’Interno per i restanti 400 migranti e delle spese del trasporto aereo. (aise)